La Città metropolitana di Bologna ha ospitato il nuovo progetto di Mario Costantino Triolo – MCT Collezioni, realizzato in collaborazione con il Piano per l’Uguaglianza nell’ambito delle iniziative dedicate alla Giornata internazionale della Donna.
Nelle Sale di Palazzo Malvezzi (mercoledì 6 marzo, anteprima ore 16.30) sono stati esposti i capi ideati dallo stilista per mettere in evidenza quanto la violenza sulle donne sia ancora presente ed attuale. La collezione ha dato l’occasione per mostrare l’impatto della violenza economica.
Ad ogni capo è stata abbinata una testimonianza: sei capi per sei storie di donne.
L’8 marzo è la giornata internazionale delle Donna e da sempre è un momento per fare il punto sulle molte conquiste ottenute in termini di uguaglianza e anche su quanto ancora c’è da fare.
La grande disuguaglianza rimane tuttora molto evidente nello spazio del lavoro retribuito.
Dalle 17, sempre di mercoledì 6 marzo, è stata data voce alle storie rappresentate con le testimonianze dirette. Alle 17.30 ha preso avvio una tavola rotonda con esperti, parti sociali ed economiche, sindacati, sulle priorità per favorire la crescita dell’occupazione più svantaggiata e la diminuzione delle differenze nel mercato del lavoro.
La moda diventa quindi uno strumento per raccontare la società: sei creazioni per altrettanti titoli e messaggi.
Abbi anche pietà di me
Abito composto da corsetto steccato e ampia gonna a pieghe stampata in double satin.
L’abito evoca la sofferenza della madre di cristo che piange per la scomparsa del proprio figlio.
Il volto della pietà di Michelangelo viene ripreso da diverse angolazioni, sofferente nel volto a ricordare che le vittime sono anche le madri, le famiglie di chi subisce la violenza. Arte, usata come mezzo, per comunicare e per imprimere nello spettatore un pensiero ricorrente, per non dimenticare.
Non ti dimenticherò
Camicia destrutturata con ampio strascico asimmetrico in taffetà e ampia gonna in tulle multistrato.
L’ abito diventa una tela di un pittore per scrivere che scrive i nomi di tutte le donne uccise nel 2023. Un libro su cui leggere la vita di altri attraverso i loro nomi e le loro storie, per riflettere sul tempo che viviamo, per ricordarci che la vita stessa è un dono, noi che ancora l’abbiamo.
Ascoltami, grido ma non mi ascolti
Abito composto da bustiere steccato in satin con gonna incorporata e grande gonna a pieghe stampata con sottostruttura steccata.
È il limbo in cui vive chi urla e subisce senza essere ascoltato, donne che cercano di uscire dalla gonna, con le mani, imprigionate in un’altra dimensione parallela, la vita di tutti i giorni, dove i maltrattamenti avvengono tra le mura di casa senza essere sentiti.
Per sempre (acido)
Abito composta da giacca maschile destrutturata con bruciature e gomma colata e farfallale applicate, con gonna multistrato in tulle verniciata e con gomma colata.
Rappresenta, la violenza più atroce, quella permanente, che rimane a vita, nel corpo e nell’anima.
È una lotta, un combattimento, la delicatezza e la forza delle farfalle poggiate sul capo e la violenza impressa sulla giacca ridotta a brandelli, colpita dall’ acido e lacerata dalle mani, fanno riflettere sul contrasto interiore di ognuno di noi, tanto fragili quanto volenti verso noi stessi e gli altri.
Non toccarmi, io sono forza e bellezza
Abito composto da bustiere steccato e maxi gonna con rouches in tulle rosso e strascico lungo rosso sangue e struttura in alluminio di foglie e rose in velluto.
Un’armatura come una moderna Giovanna D’Arco. La gentilezza delle rose irrompe verso chi osserva, rose che nascono dal metallo, a proteggere chi la indossa, chi guarda il mondo oramai con diffidenza, vittima di un qualcosa che oramai lo ha cambiato per sempre e che cerca protezione mantenendo la bellezza pura di un fiore.
Non morirò mai
Abito bustiere in taffetà con gonna a pieghe profonde in stile elisabettiano, con struttura in alluminio con foglie e pietre.
Rappresenta la morte e la rinascita, si ispira all’albero della vita, il nero, padroneggia nell’abito, e la luce dai rami che lo avvolgono e le gemme in vetro simboleggiano il colore dell’anima che rinasce, la vita che rinasce, l’aurea che abbiamo ma che abbiamo dimenticato di avere.